giovedì 27 giugno 2013

Perché questo blog

Dopo aver letto quest'articolo di Monica Pasquino sulla blogger israeliana Shiri Eisner, sono andato a leggere l'articolo Love, Rage and the Occupation: Bisexual Politics in Israel/Palestine, che mi è piaciuto così tanto (ed è piaciuto tanto a mia moglie, parte in causa perché bisessuale dichiarata), che ho deciso di tradurlo per intero, con l'approvazione dell'autrice ricevuta via mail.

L'articolo è lungo 59 pagine, ho un lavoro a tempo pieno e quindi non posso tradurre più di qualche pagina al giorno, e quindi ci vorrà un paio di mesi per finire il lavoro; ho voluto creare questo blog, con un post per ogni pagina dell'originale, per permettere ai lettori di leggere la traduzione via via che viene scritta.

Preciso che non approvo tutte le idee dell'autrice:
  • riconosco con lei che Israele è un paese profondamente razzista, sia verso gli ebrei meno privilegiati (come Shiri Eisner - lei usa il termine "razzializzati", che è molto più appropriato), sia verso i non ebrei - meglio di me spiega tutto Sami Michael qui;
  • concordo che l'occupazione è un grave problema della società israeliana, e che le cose che Shiri Eisner denuncia nell'articolo che io traduco sono vere;
  • non sopporto il pinkwashing, che fa delle persone LGBT dei burattini dell'hasbarah;
  • la sferzante critica che Shiri Eisner fa del movimento LGBT maggioritario (per il quale propone la sigla GGGG, come meglio espressiva della sua identità) ha del fondamento;
  • l'esperienza delle persone bisessuali che conosco mostra che tutto quello che dice Shiri Eisner sulle persone bisessuali, sul trattamento canino che viene loro riservato, e sui loro problemi sociali e di salute è vero.
Però:
  • non intendo abbattere la società capitalistica;
  • penso che l'estensione del matrimonio alle persone non cisgender, non eterosessuali e non eterosessiste, non monosessuali e non monogame, e parificando i diritti ed i doveri di tutti i coniugi sia possibile, già in corso, e finirà con il cambiare profondamente l'istituzione - perciò la feroce critica di Shiri Eisner la intendo come un utile ammonimento a non fare del matrimonio egualitario la caricatura del matrimonio eteronormativo e patriarcale (in America si dice tranquillamente eteropatriarcale), non come una profezia che deve necessariamente avverarsi;
  • sempre a proposito del matrimonio, le persone queer di colore americane (vedi gli articoli di Cathy J. Cohen ed E. Patrick Johnson qui pubblicati) sconsigliano di dare addosso alle istituzioni comunitarie, alle chiese ed alla famiglia - perché la loro omofobia non ha impedito loro di essere "siti di resistenza" per le persone nere, e molte di loro non possono permettersi di farne a meno;
  • un discorso simile vale anche per l'Italia: la famiglia è purtroppo l'istituzione di welfare che funziona meglio in Italia, ed il matrimonio egualitario non è solo una battaglia di principio - è anche un consentire anche alle persone LGBT di accedere a questo tipo di welfare;
  • sempre parlando delle persone di colore in America, esse non mancano mai di ricordare che agli schiavi era vietato il matrimonio (lo era anche nell'antica Roma), per il semplice motivo che sarebbe stato un problema vendere il marito separatamente dalla moglie - e capitava spesso che le madri fossero vendute separatamente dai figli; per le persone di colore negli USA potersi sposare significa essere diventate persone libere e non più schiave; 
  • mi piace Tel Aviv [AR, EN, HE] - ci sono stato molte volte, anche per il mio viaggio di nozze;
  • il 29 Novembre 1947 le Nazioni Unite crearono lo Stato d'Israele con la famosa Risoluzione 181 dell'Assemblea Generale; questo, dal mio punto di vista, è sufficiente per legittimare lo Stato d'Israele;
  • la medesima risoluzione sancì che sarebbe dovuto nascere uno stato arabo accanto ad uno ebraico; mi spiace assai che non sia nato, ed è una lacuna da colmare al più presto, ma questo non invalida la nascita di Israele;
  • l'occupazione non è un motivo per delegittimare lo Stato d'Israele - non più di quanto le pagine vergognose del Risorgimento, il colonialismo ed il fascismo siano motivi per delegittimare lo stato italiano;
  • il BDS lo sostengo solo nei confronti degli insediamenti, non di tutto il paese - e già così è discretamente efficace;
  • Infatti la Direttiva UE (Gazzetta Ufficiale, Haaretz) pubblicata il 19 Luglio 2013 che vieta ogni futuro rapporto preferenziale con le terre occupate da Israele e con gli israeliani che ci vivono ad onta della 4^ Convenzione di Ginevra, Articolo 49 e del 1° Protocollo Aggiuntivo, Articolo 85, Comma 4, Lettera a, ha costretto gli israeliani a tornare al tavolo delle trattative;
  • praticamente nessun israeliano vuole riconoscere ai palestinesi il diritto al ritorno - le ingiustizie perpetrate durante la Guerra d'Indipendenza/Nakba devono essere risarcite in altro modo;
  • codeste ingiustizie, e le successive, non integrano il delitto di genocidio, che ha una formulazione molto restrittiva.
Tutto questo non mi impedisce di riconoscere che Shiri Eisner è un'ottima autrice e caldeggiarne la lettura.

Ecco l'indice della traduzione:
Va precisato che solo nella bibliografia i link sono quelli inseriti dall'autrice (e non se ne garantisce la validità); tutti gli altri sono stati inseriti dal traduttore per chiarire i punti in discussione.

Raffaele Ladu

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